Siria, che fare?
Quello che sta accadendo in Siria è qualcosa di veramente insopportabile. C'è un progetto di provocazione imperialista che ha fomentato la rivolta e, di conseguenza, ha scatenato la repressione.
Intanto, però, a farne le spese è il popolo, la gente che muore nelle strade falciata da una tremenda repressione. E, noi, opinione pubblica, non sappiamo che pesci pigliare. Sicuramente un'altra guerra contro la Siria non è ancora praticabile, poiché farebbe il gioco delle potenze imperialiste.
Intanto la distruzione e la morte regnano sovrane su un popolo oppresso da parte di un regime filonazista.
Naturalmente noi non ci siamo assuefatti a questa spirale di violenza che continua a spadroneggiare indisturbata per le strade di Damasco. Per questo deve esistere un serio metro di giudizio che indirizzi i nostri pensieri, prima che le nostre scelte. L'esperienza Libica ci insegna che un'azione militare sia sconsigliabile, soprattutto se sarà la NATO a dirigerne l'azione. Inoltre la Siria, per la sua posizione geopolitica, renderebbe il conflitto bellico assai contagioso...
In questo senso, forse, si anticiperebbe l'intervento sionista in Iran...
La dinastia degli Assad, comunque, ha fatto il suo tempo. Non è realisticamente pensabile un ulteriore mantenimento dello Status quo, come ad una sorta di novello Reich millenario. D'altro canto però, Bashar EL ASSAD, gioca questa "pedina" da troppo tempo nello scacchiere internazionale, procedendo ad oltranza in una mefitica guerra contro il suo popolo, nonostante quanto sia accaduto ai suoi omologhi in altre regioni a lui vicine.
La Russia e la Cina lo proteggono per evidenti interessi geopolitici e per impedire all'asse USA-Israele di prendere il sopravvento e di perpetuare la loro mefitica influenza, allargata già ad altri paesi come Tunisia, Libia, ecc. Intanto, da undici mesi, in Siria, vengono perpetrati orrendi crimini contro il popolo siriano. La comunità internazionale, ONU in primis, restano immobili a guardare, a ciglio asciutto. Sarebbe opportuno che vi fosse un'iniziativa multilaterale, (sotto l'egida ONU) che interrompesse questi orribili crimini contro l'umanità. Da mesi, infatti vengono torturati prigionieri, massacrati civili inermi e, addirittura, vengono persino bombardati degli ospedali. Ma, per mettere fine a questo obbrobrio, è indispensabile scongiurare un intervento della NATO o, peggio, dell'asse Usraeliano. I governi di tutti i paesi ed in primo luogo, la Lega araba, dovrebbero mettere a punto, di comune accordo, un piano dettagliato, alla luce del sole, per portare a compimento un ricambio al potere che eviti una sanguinosa guerra civile e possa dare voce al popolo siriano, unico sovrano del proprio destino.
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